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Sua maestà Bolt, non ci sono domande per lei…

Lo chiamano effetto Usain. Quando deve correre lui, lo stadio è più pieno. E’ successo anche a Rio: diecimila, quindicimila, ventimila in più, per ogni pomeriggio e ogni serata con l’uomo più veloce del mondo. L’atletica ringrazia. E Bolt vince, rivince, stravince. Ora è arrivato, con le volate dell’Engenhao di Rio de Janiero, a tre triplette: a Pechino vinse 100, 200 e staffetta 4 x 100; a Londra si è ripetuto; e in Brasile, forse ancora con più felicità è andato a segno nello stesso modo. Applausi.

L’”effetto” naturalmente riguarda il correre del giamaicano a quaranta all’ora. E la sua velocità. Ma non sono soltanto le gambe a dare spettacolo. Nel “durante” la gara, Bolt smentisce quello che disse un altro grande dell’atletica, Emil Zatopek, vincitore però nel mezzofondo e nella maratona di ben quattro medaglie d’oro fra Londra 1948 e Helsinki 1952. A Emil un giorno chiesero: “Ma perché non sorridi mai mentre corri?”. E lui rispose: “Perché non posso fare due cose insieme”. Bolt, invece, dimostra il contrario. E in una semifinale dei 200 che ti fa, si volta verso il canadese De Grasse a un 20-30 metri dalla fine e con lui inscena una risata reciproca che è una delle scene incredibili dell’Olimpiade. E per far questo scala soltanto una marcia niente di più, continuando a viaggiare come un treno…

Uno spettacolo sono pure le conferenze stampa di Bolt. Lui in questo caso diventa un comico, un intrattenitore: battute, smorfie, prese in giro, non la finisce più. L’ultima volta, però, gli hanno tirato un bello scherzo. Una delle responsabili dell’organizzazione è entrata in conferenza stampa prima che Bolt entrasse con l’argento dei 200, De Grasse, e il bronzo, Lemaitre. “Allora – ha detto la signorina – ora quando entrano i tre, non fate domande a Bolt, ma solo agli altri due, vediamo come reagisce”. In effetti, dopo 3-4 domande tutte rivolte ai suoi avversari, Usain ha cominciato a pensare che ci fosse qualcosa sotto. Fino a che un giornalista americano ha rotto la consegna, facendogli il quesito e rompendo la consegna…Lo scherzo è bello quando dura poco. E tutti a ridere.